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Trento, 1 dicembre 2008 Questa è una lettera ad una grande donna e ad un'amica. È una lettera per ringraziarla, a mio nome ed a nome di tutte le donne, anche a nome di quelle che non hanno capito. Grazie Iva, grazie per tutto quello che hai fatto per noi. Non ti abbiamo ricambiata, ti abbiamo ignorata, probabilmente convinte che altri ti avrebbero votato perché «impossibile non votarti». Invece non sei stata eletta ed adesso è tardi, anche per noi. Io so cosa perde la politica, so cosa perde il governo della nostra provincia senza di te. E so cosa perdiamo noi, tutte. Potrei elencare tutto ciò che tu hai costruito in questi anni e ciò che pensavi di dover ancora fare, ma non serve. Lasciamo che si accorgano della presenza della tua assenza. Lasci un'eredità pesante, sei sempre riuscita a rendere umani i rapporti politici, e forse questo lo hai pagato a caro prezzo nelle ultime elezioni. Dopo il risultato elettorale ti ho visto consolare e rincuorare chi non riusciva a credere in ciò che era avvenuto, non hai mai ceduto, ci sei sempre stata, per tutti. E pochissime sono state le espressioni di amarezza. Ma non deve essere facile questo tempo per te, ed a me non resta molto altro da fare che dirti che noi, le tue donne, ti siamo vicine. Ti meritavi ben altro e non ti meriti, ora, il silenzio. Per cui: grazie Iva per tutto ciò che hai fatto e per la tua amicizia, è stato un onore lavorare con te. Marina Pasolli |
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